Partecipa a LuccaCittà.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Strage di Viareggio: fissate 22 udienze. Lo Stato non si dichiara "parte civile"

Rombi: "Vogliamo giustizia per noi e sicurezza per il futuro"

Condividi su:

Conclusa la prima udienza del processo della Strage di Viareggio, che ha visto morire 32 persone, lo scorso 29 giugno 2009.
 

Il primo step di un lungo percorso si è svolto presso il Polo Fieristico (ex Bertolli).

Prima di accedere all'aula designata è stato organizzato un breve corteo e, giunti davanti all'ingresso, i presenti accorsi per chiedere giustizia, hanno posizionato cartelli e striscioni.
 

I familiari delle vittime si sono salutati abbracciandosi sorridenti, combattendo tra dolore per la scomparsa dei propri cari e sollievo perché gli ingranaggi della macchina della giustizia si sono messi finalmente in moto.
 

Il Sindaco Betti ha dichiarato: “Il Comune di Viareggio si è costituito parte civile. Oggi siamo solo all'inizio di un lungo percorso che sarà estenuante e che riporterà alla memoria di tutti, immagini e ricordi terribili. Io ci sono. Il Comune c'è”.


Vista la grande affluenza di persone, sono state allestite due sale, di cui una con due mega-schermi.
Interdette macchine fotografiche, telecamere e registratori audio all'interno delle stanze adibite ad aule.

Lunga, lunghissima la prima udienza che si è svolta tra “appelli” e “contro-appelli” dei presenti. Ben 33 gli imputati, solo 6 in aula. Assente l'A.D. di FFs Mauro Moretti. I suoi legali hanno dichiarato nei giorni scorsi che, vista la mera tecnicità dell'odierna udienza, non si sarebbe presentato.

Il numero delle parti offese e delle parti costituitesi civili è immenso. Ma tra l'elenco stona l'assenza “ingiustificata” dello Stato che ha deciso di tirarsi fuori dalla vicenda. Daniela Rombi, presidente dell'associazione "Il Mondo che vorrei", ha dichiarato: “È una cosa indegna. Credevamo di avere l'appoggio dello Stato, vista la gravità dell'evento... E invece? Invece se ne fregano!”

Molti coloro che si sono costituiti parte civile per aver perso parenti, anche se non prossimi.
E questo è stato il fulcro della giornata: le “eccezioni”. Gli avvocati difensori, infatti, hanno analizzato le richieste di molti costituitisi parte civile, dichiarandone molte non valide poiché basate su legami di parentela troppo lontani.

“Se accettassimo tutte queste richieste, nelle prossime udienze saremmo letteralmente aggrediti da un esercito di legali” ha dichiarato un avvocato difensore, appoggiato da un collega: “Appare ovvio che molte di queste persone stanno fingendo, dichiarandosi come parte civile solo per un proprio tornaconto”. E ancora “Tutte queste associazioni che si presentano con tale richiesta, non potrebbero farlo solo per vedere accrescere i propri portafogli?”.
Richiesta anche l'esclusione della ONLUS “Il Mondo che vorrei” poiché formatasi dopo la tragedia. “Mi pare ovvio – ha dichiarato una familiare delle vittime – che sia nata dopo la strage. Ci siamo uniti proprio per evitare che una simile cosa si ripeta! Come facevamo a nascere prima? È vero che ci sono anche associazioni che si sono unite a noi solo ora... Qualunque sia il motivo della loro battaglia, immagine o soldi, avrebbero dovuto svegliarsi prima. È giusto che alcune vengano escluse. Non si può approfittare spudoratamente delle morti altrui”.

Ogni richiesta di estromissione, è stata poi rigettata dai legali delle parti offese e civili.

La giornata si è conclusa con una buona notizia: sono state fissate 22 udienze fino a luglio. La prossima sarà il 27 novembre.

Daniela Rombi
“Quella di oggi è stata una fase tecnica, - ha dichiarato Daniela Rombi – ma è comunque il primo passo di un lungo e doloroso cammino che ci porterà, spero, ad avere giustizia per i nostri cari. Ma non siamo qui solo per questo. Noi siamo qui oggi perché non si ripeta una simile tragedia: no ad 'un'altra Viareggio'. Quello che chiediamo è più sicurezza, più controlli: quei treni-bomba sono ancora in circolazione!
Il processo – ha concluso – sarà lungo e doloroso. Ma noi ci saremo”.


Prossima udienza, quindi, fissata per mercoledì 27 novembre, presso il Polo Fieristico, alle ore 9.30.


Di seguito una nota rilasciata dal Presidente della Provincia, Stefano Baccelli:

"Come amministrazione provinciale abbiamo partecipato con convinzione, sin dalla fase delle indagini preliminari, a sostegno della richiesta di giustizia dei familiari delle vittime della strage, a fianco della città di Viareggio e di tutta la comunità provinciale. Lo abbiamo fatto con forte determinazione - continua Baccelli - anche incaricando come consulente l’ingegner Fabrizio D'Errico, il cui contributo, in questa inchiesta, è stato importante fin dal principio. Lo abbiamo fatto sostenendo la nostra tesi anche in occasione della seria indagine condotta dalla Commissione ministeriale competente. Ci siamo costituiti parte civile, e ugualmente hanno fatto il Comune di Viareggio e la Regione Toscana, nonostante la proposta di risarcimento pervenutaci.
Lo abbiamo fatto perché consapevoli che questa scelta rappresentava un sostegno non solo simbolico, ma anche concreto, alla ricerca della verità su quanto accaduto la notte del 29 giugno 2009. Non posso che confermare il mio stupore -
prosegue Baccelli - di fronte alla scelta politica opposta compiuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture, scelta che considero gravemente sbagliata e rispetto alla quale tutt’ora non conosciamo le motivazioni. Credo – conclude – che una risposta da parte del Governo sia dovuta e mi auguro altresì un tempestivo ripensamento, così come auspicato anche dal sottosegretario Erasmo D'Angelis".

Condividi su:

Seguici su Facebook