Si è tenuto questa mattina l'annunciato corteo studentesco al quale hanno preso parte anche Cobas, Usb per un totale di circa 300 persone.
I primi gruppi hanno iniziato a riunirsi intorno alle 9.00 in Piazzale Verdi, per poi partire solo un'ora più tardi alla volta di Piazza San Michele, Palazzo Orsetti, via Fillungo, liceo artistico, piazza dei Fossi, per poi ripiegare verso Piazza Grande.
A monitorare la situazione circa 40 elementi di varie Forze dell'Ordine tra Municipale, Carabinieri e Polizia.
Nel mirino degli arrabbiatissimi, studenti e adulti scesi in piazza, il "Jobs Act" e la "Buona scuola".
"Rivendichiamo - scrivono in una nota - assunzione dei precari; mantenimento scatti di anziantià, abolizione dei quiz scolastici, riduzione del numero di alunni nelle aule".
E ancora: "Renzi vuole trasformare gli studenti in giovani lavoratori sottopagati".
Questo almeno è ciò per cui protestavano i Cobas.
E gli studenti?
E gli studenti hanno fin da subito inneggiato cori contro la Polizia, contro gli "sbirri", contro Renzi, contro il PD... Un po' contro tutti.
“Fuori i compagni dalle galere, dentro i figli delle le camicie nere”.
"Chiediamo diritti e ci danno la Polizia. Questa è la loro democrazia".
"Scuola tassista, politica fascista".
"Se ci distruggono il futuro, distruggiamo la città".
Guidati da un folkroristico "apino" con tanto di impianto audio a tutto volume, i giovani hanno sfilato per le vie del centro intonando cori arrabbiatissimi, commettendo però uno scivolone che qualcuno potrà giudicare fuori luogo.
Con un banale gioco di parole con "Partito Democratico", i ragazzi hanno cominciato a gridare a squarciagola bestemmie: "Se PD vuol dire XXX la bandierina/tesserina la voglio pur io!" dove "p" diventava un comune animale da fattoria... e il resto è tristemente immaginabile.
E "giù moccoli come se piovesse", tra le risate degli studenti, degli insegnanti in corteo e il disdegno di chi li sentiva.
Ma nel gruppo che stava sfilando c'erano anche ragazzi più grandi, e perfino adulti ed insegnanti che hanno lasciato bestemmiare in coro i giovani studenti arrabbiati.
Arrabbiatissimi per il proprio precario futuro, per l'incertezza di un lavoro, per la crisi e per il drastico crollo del potere di acquisto. Arrabbiatissimi, sì. Ma con l'iPhone.
Come contrappasso alle lotte di classe, come contrappasso alle proteste per "l'alta formazione", come contrappasso del classico e tradizionale “ape” decorato, ecco sbucare l'impianto audio al quale a turno venivano attaccati cellulari iPhone e Samsung di ultima generazione...
Giunti sotto il liceo artistico sono stati accesi dei fumogeni per richiamare l'attenzione dei propri compagni e amici che erano in autogestione, ma non c'è stato alcun tipo di disordine.
Episodio da segnalare, quanto accaduto davanti ad Assindustria, dove gli studenti hanno lanciato uova contro la sede.
Il corteo ha proseguito poi la sua sfilata in direzione Piazza Grande, sempre scortato dalle Forze dell'Ordine.
Rendono noto via Facebook i Torpedo: "Oggi eravamo tante e tanti, compagni, lavoratori, studenti, giovani, anziani, disoccupati. Le lotte hanno dilagato in città, hanno portato la quotidiana pratica di conflitto sociale per le strade.
Contro la precarietà, la "buona scuola", il piano casa, la repressione e le politiche di privatizzazione. Per i diritti, la dignità, il reddito.
Abbiamo toccato le zone di Lucca che hanno visto in passato le nostre lotte. L'inkiostro sgomberato, il Comune nemico delle nostre rivendicazioni, le scuole, la Confindustria dei padroni.
Questo è il nostro sciopero sociale, ma è solo l'inizio."