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Presentazione dell’ultimo libro del giornalista Massimo Raffanti: “Volare in Mongolfiera”

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Tanta la gente intervenuta  all’ “Agorà di Lucca” per la presentazione dell’ultimo libro del giornalista Massimo Raffanti.
Su “Volare in Mongolfiera”  sono descritte le principali tappe della  diffusione del volo aerostatico in Lucchesia ed il progetto “Palio Aerostatico dei Terzieri”, happening da svolgersi in costume storico attorno ai prati del principale monumento cittadino, con gruppi di colorate mongolfiere provenienti da tutto il mondo, rappresentanti ognuno un quartiere (Terziere) di Lucca.
L’idea lanciata dal “Balloon Club”, prima  associazione di volo in mongolfiera locale, gode già del sostegno di numerosi sponsors privati, pochè coinvolge l’intera architettura storica, culturale e turistica della città  di Vincenzo Lunardi, precursore mondiale della disciplina.

Di questo si è parlato durante la presentazione di un libro che ha visto anche la proiezione  di spettacolari filmati di volo in aerostato; l’incontro, condotto da Gaddo Ciro Versolato, è stato introdotto da Alda Fratello, assessore alla cultura del Comune di Lucca, che ha rilevato l’importanza "di una pubblicazione che valorizza l’intera città".

Presenti al tavolo dei relatori  anche Rita Mandoli Dallan e Angelo Frati, studiosi che hanno ricostruito la vita di Lunardi, consentendo la realizzazione della prima biografia storica dell’aeronauta.
Hanno poi preso la parola Glauco Strappaghetti dell’associazione “Il Vallisneriano” e la famiglia camaiorese dei Barsi, capostipiti dell’ epopea del “Pallone Frenato di Casoli” che nel 1910 seppe “unire aerostaticamente il mare versiliese con le montagne apuane”.

Sempre con grande affluenza di pubblico, il Balloon Club ha poi gonfiato una gigantesca mongolfiera, consentendo così alla cittadinanza di sperimentare l’ebbrezza di un volo vincolato sulla città.
La dimostrazione aerostatica, resa possibile grazie all’Opera delle Mura di Lucca, al Museo Caproni, a  Gabbianonews.tv,  a "Centrottica" ed a "Beyfin Gas", è avvenuta sui prati  vicino alla stazione, dove era presente anche una postazione dell'associazione umanitaria "Cure2Children”, da anni impegnata nell'aiuto ai bambini malati.

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