SìAmo Lucca interviene sulla condanna in primo grado dell'ex comandante della polizia municipale, Stefano Carmignani, per le avances a sfondo sessuale a una vigilessa. "Pur essendo per natura garantisti, e fermo restando il principio della presunzione di innocenza fino a che non ci sarà l'ultimo grado di giudizio, rimaniamo perplessi sull'atteggiamento che il Comune sta avendo su questa vicenda - si legge in una nota della lista civica - perché ancora non è dato sapere che tipo di provvedimenti intenda adottare nei suoi confronti anche se, considerato l'atteggiamento tenuto dall'amministrazione Tambellini sulle molteplici vicende che negli ultimi anni hanno riguardato il dipendente in questione, non ci stupiamo. Ricordiamo che nel gennaio del 2016 Carmignani era già stato coinvolto in un'inchiesta con l'accusa di peculato d'uso e falso ideologico per il non corretto utilizzo dell'auto, e al fine di evitare il processo fece richiesta di pena alternativa mediante lo svolgimento di servizi alternativi di "messa in prova" ai servizi sociali, senza che nel frattempo l'ente pubblico prendesse alcun provvedimento specifico a suo carico, mentre nei confronti di altri dipendenti per ipotesi di reato molto meno gravi e addirittura poi neppure concretizzatesi, la mannaia invece si abbatté in maniera pesante con provvedimenti disciplinari e relative sospensioni da servizio e stipendio per diversi giorni. Due pesi e due misure che ancora oggi sono inspiegabili".
Nell'aprile 2017 la nuova ipotesi di reato per aver preteso e tentato di indurre una agente sua sottoposta ad avere prestazioni intime. "A seguito di queste accuse pesantissime, l'allora comandante Carmignani venne trasferito alla Protezione civile - prosegue SìAmoLucca -, tutto questo però sempre senza alcun provvedimento né di sospensione dal servizio e né dallo stipendio come fatto, appunto, con altri impiegati per altre vicende. Come mai il Comune ha tenuto il comportamento del doppio binario, considerando le ulteriori segnalazioni che erano arrivate da altri dipendenti, relative a comportamenti di maltrattamenti e demansionamenti e mobbing nei confronti di altri agenti? E ci poniamo un'altra domanda: non c'è responsabilità dell'assessore alla polizia municipale, Raspini? Conosceva perfettamente il clima all'interno del Comando, e oltretutto fatti e denunce erano diventate di dominio pubblico o gli erano state indirizzate da chi accusava Carmignani stesso. E il sindaco dov'era?". La lista civica ricorda che Carmignani, nel 2010, fu rimosso dall'incarico di dirigente dei vigili urbani di Rosignano con una delibera nella quale si diceva, testuali parole, che "si presenta oggi la necessità di una conduzione direzionale in grado di far fronte con efficacia allo stato di crescente disagio, sia lavorativo che motivazionale, nel quale versa il personale addetto". Conclude SìAmoLucca: "Nonostante gli amministratori lucchesi sapessero come si era concluso il precedente incarico lavorativo di Carmignani a Rosignano, si è ugualmente perseguito nell'obiettivo di farlo diventare comandante anche a Lucca, con i risultati che tutti poi abbiamo purtroppo visto. Giova ricordare che a concorso ancora aperto, l'assessore Raspini dichiarò alla stampa di augurarsi che la selezione fosse vinta dallo stesso Carmignani, che nel frattempo ricopriva il ruolo di vicecomandante con funzioni di comandante. Fra l'altro, proprio nel bando di concorso indetto dal Comune, anziché prevedere che i candidati avessero fra i propri titoli quello di 5 anni di dirigenza con il titolo di comandante, qualifica di cui Carmignani non era in possesso, si inserì invece come requisito di avere nel curriculum "5 anni di facente funzione di comandante". Ma tornando ai giorni nostri, ora ci piacerebbe capire che tipo di provvedimento prenderà il Comune, dopo la latitanza di questi ultimi anni. E se Raspini e il sindaco, ora alle prese anche con un feroce scontro con la polizia municipale sul cambio degli orari di servizio, faranno un mea culpa per come hanno condotto questa vicenda".